Sono giunta ad un bivio, dover scegliere dove e in che ramo proseguire i miei studi.
Io non so cosa studiare e neppure dove; sono sempre stata dell'idea che lavoro e passione, siano mondi completamente differenti e devono per tanto restare separati, affinché la passione non si trasformi in un obbligo su cui riversare tutte le frustrazioni e i sentimenti negativi.
Sicuramente una cosa la so, non voglio dover fare un mestiere, per tutta la vita, che reputo noioso...
Adoro leggere e amo l'arte, ma non per questo ho scelto di indirizzare i miei studi universitari in uno di questi due ambiti; mi sono buttata su un qualcosa che da una parte mi incuriosiva parecchio e dall'altra vedevo abbastanza applicabile alla mia persona, al mio carattere. Ho scelto di preservare i miei hobby, di non "contaminarli" con sentimenti negativi dovuto dallo stress, voglio che queste mie due passioni rimangano intatte, rimangano il mio rifugio per staccarmi dal mondo e trovare la pace dei sensi.
Sono passati tre anni a seguito di questa scelta, tre anni dove mi sono resa conto che la psicologia e tutto ciò che comporta, sono un mondo affascinate ed intricante. Sono passati tre anni e ora mi ritrovo ad interrogarmi quale tipo di persona voglio essere, quale magistrale voglio fare. A differenza di molti miei amici, faccio molta fatica a proiettarmi nel futuro, immaginare quale strada percorrere e dove.
Milano, Torino, Genova; Clinica, Lavoro o Sviluppo?
Sono mesi che continuo a pormi queste domande, senza mai, ovviamente, giungere ad una risposta concreta vera e propria; quello che so è che mi affascina tutto ciò che ingarbuglia la mente, mi interessa poter saper snodare tali questioni. Vorrei aiutare il prossimo a conoscersi, a scoprire e sviluppare sé stessi e le proprie potenzialità, vorrei farlo sentire ascoltato ed supportato.
Ho provato a parlarne con amici e parenti, per trovare un consiglio o anche solo per sfogarmi, ma mi sono sempre sentita dire che i miei dubbi non erano altro che sciocchezze, mere paturnie insensate.